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Alitalia, lo spettro del piano lacrime e sangue con 1900 esuberi e tagli agli stipendi

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Su queste voci, i sindacati già intravedono una trattativa in salita, visto che si parla solo di tagli e sacrifici e non di strategie. Sembra invece intanto riuscito l’aumento di capitale da 300 milioni, per il quale si sarebbe raggiunta la soglia dei 225 milioni necessaria perché Poste completi l’operazione.

Comunque i sindacati potranno finalmente vedere nero su bianco il nuovo Piano industriale messo a punto dall’ad Gabriele del Torchio, a quasi un mese di distanza dalla presentazione delle linee programmatiche in Cda. Secondo fonti vicine al dossier, dunque, il Piano prevederebbe circa 1.900 esuberi, tra i quali vi sarebbero 280 piloti e 350 assistenti di volo. Il resto dovrebbe riguardare il mancato rinnovo dei contratti a termine ed esuberi tra il personale di terra.

E’ probabile che si cercherà di far fronte agli esuberi con un ricorso massiccio ai contratti di solidarietà, magari estendendo l’accordo già raggiunto a giugno per 2.200 dipendenti del personale di terra. Quanto ai risparmi, l’obiettivo dell’azienda è quota 350 milioni, di cui 130 milioni sul costo del lavoro e gli altri 220 milioni attraverso una rimodulazione di tutte le

voci di spesa. I sacrifici richiesti ai dipendenti (dirigenti compresi) dovrebbero riguardare anche gli stipendi, con un taglio delle retribuzioni superiori ai 40 mila euro. Nel complesso, si punterebbe a una riduzione complessiva dei costi del 20-25%.

I sindacati, tuttavia, è da tempo che ribadiscono il loro ‘no’ ad ulteriori esuberi. “Non sarà facile far accettare i tagli di cui si parla nelle anticipazioni, soprattutto alle persone che hanno già fatto molti sacrifici per questa compagnia. Abbiamo notizie ufficiose su una realtà molto brutta”, afferma il segretario nazionale della Uiltrasporti, Marco Veneziani, che prevede “una trattativa in salita molto difficile” e si dice pronto alla mobilitazione se venissero confermate le indiscrezioni.

Sul rischio di nuovi tagli si muove anche la politica: per il deputato di Sel Sergio Boccadutri, che propone l’istituzione di una commissione d’inchiesta sul caso Alitalia, questo è l’”ennesimo piano che affosserà la compagnia” e serve che “il governo si muova”.

Invece buone notizie arrivano dall’aumento di capitale: sarebbe stata infatti raggiunta, secondo quanto si apprende, la quota di 225 milioni necessaria a far scattare l’ingresso di Poste con i 75 milioni che completano l’operazione. Alitalia aveva dato infatti tempo fino a domani ai soci che già hanno aderito per confermare le riserve per l’acquisto di un’ulteriore quota di inoptato. Le adesioni sarebbero arrivate, ma attendono di essere finalizzate. Atteso in settimana, infine, un cda di Poste per per deliberare l’investimento, dopo che il 20 novembre scorso l’Assemblea ha approvato la modifica dello statuto, includendo nell’oggetto sociale anche i servizi di trasporto aereo.

(09 dicembre 2013) © Riproduzione riservata la Repubblica quotidiano digitale

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